di D. Galimberti - Forma, dotazioni e debolezze: tutto previsto. Jobs è una sorpresa. Ma la strategia di Apple per i tablet è chiara: puntare su quello che sa fare meglio, l'esperienza utente, e rintuzzare le aspirazioni della concorrenza
Roma - Alla fine è arrivato, e il copione è quello già visto lo scorso anno, o quasi. Per lunghi mesi Apple non ha lasciato trapelare alcun dettaglio ufficiale e, mentre la concorrenza presentava tablet in tutte le salse, con schermo 3D, col tanto desiderato supporto a Flash (anzi no, non subito perlomeno: quello
arriverà solo più avanti), e chi più ne ha più ne metta, i dispositivi della Mela la facevano comunque da padrone sia a livello di
rumors, che nel corso dei principali eventi di inizio anno.
Pur senza alcuna partecipazione diretta di Apple: basti pensare ai
mockup di iPad 2 che hanno fatto capolino al CES 2011, o iPhone 4 premiato come
miglior dispositivo mobile nel corso del Mobile World Congress di Barcellona.
Parlando di tablet va notato che, a dispetto di chi ne pronosticava una rapida fine, l'interesse verso questi device è andato crescendo: tanto che Microsoft (
come ricorderete) ha annunciato proprio nel corso del CES 2011 di voler supportare anche i processori ARM (cuore della quasi totalità dei tablet) nella prossima release di Windows. Quest'ultima scelta è abbastanza discutibile visto che tutti i produttori si sono orientati verso sistemi operativi
ad hoc: Apple con iOS (in versione leggermente diversa rispetto a quella iPhone), Samsung
GalaxyTab, Dell
Streak, Motorola
Xoom e altri ancora con Android (nell'ipotesi migliore con Honeycomb, ma tutti quelli venduti fino a qualche settimana fa avevano versioni pensate per gli smartphone), e HP con
WebOS (anche se lo
Slate lanciato lo scorso anno utilizzava Windows 7).
Le ragioni di questo forte interesse sono molteplici: si va da un nuovo mercato da esplorare (e quindi ulteriori fonti di guadagno), a
nuove possibilità di utilizzo delle tecnologie multi touch, con nuove categorie di applicazioni e di conseguenza anche un nuovo mercato anche per il software (App Store ha fatto scuola). Anche dal punto di vista dell'utente l'interesse verso il tablet è spesso giustificato: a fronte di un utilizzo tipico che comprenda la navigazione Internet, la posta elettronica, Facebook, Youtube, videogiochi e multimedia (musica, foto e video), il tablet ha il vantaggio di essere più pratico.
Subito acceso con un click, estremamente portatile e con maggiore autonomia rispetto ad un classico notebook, più immediato da utilizzare (la GUI è tipicamente più intuitiva), esente o quasi da virus e malware (sempre parlando dei sistemi realizzati
ad hoc, anche se ci sono molti dubbi sulla privacy, tanto su
iOS, quanto su
Android), e con un enorme negozio di applicazioni più o meno utili (spesso identiche tra i vari sistemi) a prezzi irrisori, se non gratuite.
Lo scorso anno Apple è partita in vantaggio
spiazzando tutti i concorrenti, tant'è che la quasi totalità dei tablet annunciati nel corso del CES 2010 è
rimasta al palo. Ora però le cose stanno per cambiare: ci sono diversi prodotti interessanti sul mercato, e Apple doveva riuscire a sorprendere un'altra volta per mantenere il vantaggio acquisito. L'ha fatto a modo suo. Nonostante il continuo rincorrersi di
rumors riguardo la risoluzione dello schermo e la presenza di porte di ogni tipo (che poi iOS non avrebbe avuto modo di gestire), iPad si è presentato al pubblico nella sua
veste più probabile, senza stravolgere nulla ma apportando comunque alcune modifiche significative.
Doppia camera, processore dual-core e comparto grafico fino a 9 volte più veloce, da sfruttare subito con il nuovo
iMovie per iPad, che (a differenza della
versione ridotta per iPhone) sembra molto simile alla controparte per MacOSX. Un altro passo per rendere iPad il sostituto ideale nei compiti più comuni di ogni utente.
Ma la vera sorpresa della serata è stata il ritorno sul palco di Steve Jobs: "Abbiamo lavorato molto per questo evento e non volevo mancare" sono state le sue parole introduttive. Non un cenno al suo stato di salute o alle notizie che un paio di settimane fa lo davano per spacciato: basta la sua presenza per spiegare tutto, anche se non è al 100 per cento (altrimenti non avrebbe chiesto un periodo di riposo...), e anche se le solite malelingue pensano che la sua comparsa sia solo "strumentale". iPad è un prodotto a cui Jobs tiene in modo particolare, e questa nuova release sembra fatta apposta per sfruttare i punti deboli di una concorrenza che, sebbene stia cominciando a farsi notare con prodotti interessanti, non ha ancora trovato una linea guida da seguire per affrontare questo nuovo mercato.
Gli antagonisti di iPad si destreggiano tra modelli di varie dimensioni, dai fattori di forma più disparati, e con diverse dotazioni (il che non è certo un vantaggio per chi deve sviluppare), ma nessun produttore ha dimostrato di avere le idee chiare come Apple: nessun annuncio a vuoto, ma una presentazione che dice tutto e dà una precisa date di uscita, con prezzi certi e modelli ben definiti. Per Apple il tablet è da 10 pollici, con un
form factor a suo giudizio che ben si adatta a tutte le circostanze, con diverse capacità e due varianti (WiFi o 3G).
iPad 2 è disponibile anche in due varianti cromatiche, ma non è questo l'aspetto determinante perché Apple, con iPad, è riuscita anche a fare quello che solitamente non gli riesce con gli altri prodotti: tenere un prezzo allineato a quello della concorrenza. In realtà è stata Apple per prima a fissare un prezzo lo scorso anno, ma è un dato di fatto che i prodotti concorrenti maggiormente accreditati a fare da "iPad-killer" abbiano dei prezzi che sono sullo stesso ordine di grandezza, se non esattamente identici o addirittura superiori a quello di iPad, pur offrendo spesso degli schermi più piccoli.
E in attesa del lancio di iPad 2 (che avverrà l'11 marzo negli USA e due settimane più tardi nel resto del mondo), in un'inconsueta operazione di marketing, Apple ha dato anche una bella sforbiciata ai prezzi dell'iPad attuale (si parte da 379 Euro), come se volesse dare un monito alla concorrenza: se il futuro del personal computing è nei tablet, la casa di Cupertino non commetterà gli stesi errori del passato e cercherà in tutti i modi di mantenere l'attuale posizione di vantaggio. La macchina del marketing si è rimessa già in moto: mentre ancora si aspetta l'arrivo del secondo modello, c'è già chi parla della
terza serie.